Tono di voce: tipologie, esempi e come scegliere quello giusto per il tuo brand

Cosa troverai qui:

1. Cos’è (davvero) il tono di voce

Il tono di voce, o TOV (tone of voice), è il modo in cui un brand parla al suo pubblico. Non si tratta solo di parole: è un mix di scelte linguistiche, ritmo, ritmo visivo, struttura delle frasi, emozioni che trasmette.

Un brand può usare lo stesso messaggio con toni completamente diversi:

  • Formale o ironico
  • Tecnico o empatico
  • Entusiasta o minimalista

Il tono di voce è una componente chiave della brand identity. E sì, è fondamentale anche per il marketing.

2. Perché è importante per la comunicazione aziendale

Ogni volta che un brand comunica col proprio pubblico costruisce una relazione.
Il tono di voce serve a:

  • Trasmettere la personalità del brand
  • Distinguersi dai competitor
  • Parlare in modo coerente su tutti i canali
  • Creare fiducia e riconoscibilità

Se la tua azienda cambia tono ogni volta che scrive, è come se parlasse con mille voci diverse: confonde, non convince, non resta impressa.

3. Tono di voce e personalità del brand

Il tono di voce nasce dalla personalità del brand, e la traduce in linguaggio.

  • Brand serio e rassicurante? Userà un tono calmo, formale, competente.
  • Brand giovane e creativo? Avrà un tono più informale, ironico, dinamico.

È un po’ come nelle persone: c’è chi parla con frasi corte e dirette, chi invece è più narrativo o arguto.

 Il TOV funziona solo se è coerente con l’identità profonda dell’azienda.

Se stai ancora definendo chi sei, scopri come costruire un’identità aziendale solida e riconoscibile nel mio articolo sulla brand identity

4. Le principali tipologie di tono di voce (con esempi concreti)

1. Istituzionale

Serio, formale, tecnico. Usa un linguaggio preciso e distaccato, adatto a enti, pubbliche amministrazioni e istituzioni.

  • Esempi: INPS, Banca d’Italia
  • “Gentile utente, si invita a consultare il portale per ulteriori comunicazioni ufficiali.”

2. Empatico

Accogliente, rassicurante, vicino alle emozioni. Fa leva sulla relazione e sul supporto umano.

  • Esempi: Dove, Ospedali privati, UnoBravo
  • “Siamo qui per accompagnarti, un passo alla volta.”

3. Tecnico / Competente

Denso di dati, preciso, orientato ai professionisti. È il tono ideale per il B2B, l’IT, i software.

  • Esempi: Adobe, HubSpot
  • “Grazie alla nostra piattaforma integrata, ottimizzi il flusso di lavoro e analizzi i dati in tempo reale.”

4. Creativo

Ricco di metafore, giochi di parole, originalità. Perfetto per moda, beauty, lifestyle.

  • Esempi: Lush, Ceres
  • “La tua pelle non è noiosa: perché lo dovrebbe essere la tua crema?”

5. Ironico / Irriverente

Tagliente, fuori dagli schemi, informale. Parla in modo diretto, sarcastico o provocatorio, spesso per un pubblico giovane.

  • Esempi: Taffo, Netflix sui social
  • “Hai procrastinato di nuovo? Noi ti capiamo. Abbiamo una serie per questo.”

6. Semplice / Conversazionale

Diretto, chiaro, amichevole. Parla come una persona reale, punta all’inclusività.

  • Esempi: Google, Ikea
  • “Apri il pacco. Segui le istruzioni. Montalo in 15 minuti. Sì, sul serio.”

7. Romantico / Poetico

Elegante, evocativo, sensoriale. Perfetto per comunicare emozione, bellezza e ispirazione.

  • Esempi: Airbnb Experiences, Jo Malone
  • “Ogni giorno è una tela bianca: lasciati ispirare, respira bellezza, crea il tuo ritmo.”

8. Sofisticato / Lusso

Raffinato, selettivo, esclusivo. Comunica prestigio e attenzione al dettaglio.

  • Esempi: Hermès, La Mer
  • “Non è solo una crema. È un rituale, ogni giorno.”

9. Gen Z / Pop-Culture

Ironico, informale, pieno di riferimenti a meme, emoji, slang. Parla come gli utenti dei social.

  • Esempi: Duolingo (su TikTok), Ryanair (social)
  • “Mood: ghostato da Google. Ma hey, siamo tornati più forti di prima 💅✨”

10. Cosmopolita / Globale 🌐

Colto, trendy, multiculturale. Mescola l’italiano con parole straniere (soprattutto inglese), facendo riferimento a un immaginario internazionale. 

  • Esempi di brand: Zalando, Nike
  • “Design essenziale, vibe metropolitana, zero stress. Ready to feel your best?”

Bonus tip: il tono di voce può anche essere ibrido. Un brand può essere formale ma accogliente, creativo ma tecnico. L’importante è restare coerenti con la propria identità in ogni canale: dal sito alla newsletter, dai social all’e-commerce.

5. Come scegliere il tono di voce giusto per il tuo brand

Per individuare il tuo TOV, parti da queste domande:

  • Chi è il tuo pubblico?
  • Che ruolo vuoi avere per lui? (esperto, amico, guida…)
  • Quali valori vuoi trasmettere?
  • In che contesto comunichi? (blog, social, email, schede prodotto…)

 Ti consiglio di creare una guida al tono di voce aziendale, che raccolga:

  • Descrizione del tono scelto
  • Esempi di “sì” e “no”
  • Stile di scrittura e scelte lessicali
  • Variazioni ammesse (es. tono più snello sui social)

Vuoi costruire la voce del tuo brand, dalla strategia alla guida finale?
Scopri il mio servizio: Voce del brand

6. Come usare il tono di voce in modo coerente

Un buon tono di voce non è una maschera, è un’estensione della personalità del brand.
Deve essere riconoscibile, credibile, e soprattutto coerente.

Ecco alcuni principi fondamentali per usarlo nel modo giusto:

  • Coerenza su tutti i canali

Dal sito web ai social, dalle email automatiche alle presentazioni: il tono di voce dev’essere uniforme. Non vuol dire ripetere le stesse frasi, ma trasmettere la stessa personalità.

Esempio: un brand ironico non può diventare freddo e formale solo perché sta mandando una fattura.

  • Adattabilità al mezzo

Ogni canale ha le sue regole. Un tono troppo lungo o complesso su Instagram non funziona, mentre un tono troppo “basic” su LinkedIn potrebbe non essere percepito come professionale.

 L’identità resta, ma il registro cambia.

 Social = più diretto e visivo
Sito web = più descrittivo e approfondito
Newsletter = più personale e coinvolgente

  • Riconoscibilità senza logo

Il test migliore? Copri il logo e leggi il testo: riesci a capire chi sta parlando?
Se sì, il tono funziona. Se no, c’è ancora da lavorare.

Strumenti utili per la coerenza:

  • Linee guida del tono di voce: crea un documento di riferimento per te o per chi scrive contenuti per il brand
  • Esempi concreti: includi esempi di “sì” e “no” per evitare ambiguità
  • Formazione interna: se lavori in team, assicurati che tutti conoscano e applichino lo stesso tono

Ricorda: Un tono coerente costruisce fiducia. Un tono incoerente crea confusione.

7. Conclusione: un tono non vale l’altro

Il tono di voce è una scelta strategica, non una questione di stile.

Parla di chi sei, di chi vuoi raggiungere e di cosa prometti.
Ti distingue, ti rende riconoscibile, ti fa restare impresso.

Scrivimi: possiamo trovare insieme le parole giuste per far parlare il tuo brand con coerenza (e personalità)

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